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La crioterapia 'congela' le rughe della fronte

crioterapia

Coloro che desiderano fermare il tempo e ridurre la visibilità delle rughe del volto potrebbero in futuro beneficiare del potere della crioterapia, almeno stando a quanto riportato da uno studio presentato dalla American Academy of Dermatology durante il 73° congresso annuale tenutosi a San Francisco.

 Questo trattamento estetico, dall'invasività minima, utilizza le ustioni da freddo per bloccare temporaneamente l'attività dei nervi motori e portare ad un temporaneo rilassamento dei muscoli, che risulta a sua volta in una riduzione delle rughe del volto.

Il Dr. Jeremy Brauer, del Laser and Skin Surgery Center di New York ha dichiarato che "si tratta di una tecnologia che potrebbe presto offrire ai pazienti interessati un'opzione alternativa a quelle basate sull'utilizzo di tossine e che al tempo stesso promette risultati quasi immediati".

Nello studio, il Dr. Brauer ed il suo team hanno analizzato gli effetti dell'impiego della crioterapia localizzata sui nervi facciali che si trovano nella zona temporale. La terapia è stata somministrata a 63 pazienti tramite un nuovo dispositivo per la crioterapia, recentemente brevettato. Dei 63 pazienti coinvolti, a 32 è stato somministrato immediatamente il trattamento mentre 31 sono stati impiegati come gruppo di controllo e hanno ricevuto il trattamento solo in un secondo momento.

Sono state poi condotte valutazioni in cieco secondo una scala per la valutazione della profondità delle rughe del volto, comprendente cinque diversi gradi. I risultati della valutazione evidenziano come i pazienti trattati con crioterapia localizzata abbiano ricevuto benefici sia a breve termine che durante un periodo di 30 giorni successivi al trattamento.

Al 30° giorno, il 93% dei pazienti del primo gruppo ha riscontrato un miglioramento di almeno il 25% per quanto riguarda l'aspetto delle rughe e l'84% dei pazienti ha riscontrato un miglioramento di almeno il 50%. La valutazione dei ricercatori evidenzia un effetto prolungato fino al 60° giorno post-trattamento nel 67% dei pazienti.

Non sono stati riscontrati effetti indesiderati gravi. Gli effetti indesiderati più comuni rilevati sono stati gonfiore, dolore alla palpazione ed ecchimosi, tutti con intensità da media a moderata e tutti risoltisi nel giro di due settimane dal trattamento.

Gli eventi avversi rilevati sono stati: emicrania (11,4%), palpebra o sopracciglio calante (4,5%), dolore localizzato (4,5%), pesantezza della palpebra o del sopracciglio (2,8%), nausea (2,8%) ed ecchimosi (1,1%). Tutti gli eventi avversi legati al trattamento e all'impiego del dispositivo si sono risolti favorevolmente durante il periodo di follow-up senza intervento esterno o tramite terapia con farmaci da banco.

Il Dr. Richard Glogau della University of California di San Francisco ha dichiarato che "il trattamento è in grado produrre il rilassamento delle rughe della fronte senza l'impiego della tossina botulinica".

La crioterapia localizzata come trattamento per la riduzione delle rughe è già al vaglio da tempo. L'idea di base è che il freddo possa creare una lesione termica; "si tratta di un fenomeno 'tutto o niente' ", ha spiegato il Dr. Glogau.

 

Mirare ai nervi

 Normalmente, quando i dermatologi impiegano la crioterapia (ad esempio nel trattamento delle verruche) fanno grande attenzione a non coinvolgere i nervi. Nella crioterapia localizzata al contrario, i nervi rappresentano l'obiettivo principale.

La preoccupazione maggiore relativa all'impiego di questo tipo di trattamento è rappresentata dai possibili effetti negativi sulla pelle. È molto importante evitare la formazione di vesciche o l'alterazione della pigmentazione cutanea.

Tuttavia la procedura ha subito una notevole evoluzione ed adesso vengono usati aghi cavi per regolare l'abbassamento della temperatura e mantenerlo localizzato al solo nervo interessato. Il Dr. Glogau ha spiegato che l'effetto "è letteralmente immediato".

"Inoltre la procedura ha il vantaggio di permettere di operare in maniera mirata sul nervo frontale", ha proseguito. Questo rende possibile evitare che il sopracciglio diventi calante, un effetto collaterale comune nella terapia con tossina botulinica.

Il dispositivo usato per il trattamento ed i fondi necessari per lo studio sono stati messi a disposizione da Myoscience Inc.

 

Riferimenti:

American Academy of Dermatology (AAD) 73rd Annual Meeting: Abstract 1789. Presented March 21, 2015.