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Il melanoma e il rituximab: un'associazione casuale?

RituximabIl rituximab è un anticorpo monoclonale anti-CD20 che viene sempre più utilizzato in ambito ematologico e reumatologico, ma anche in medicina interna e in dermatologia. Ha un buon profilo di tollerabilità e sembra non determinare un aumento del rischio di cancro. In questo articolo riportiamo un caso di melanoma nodulare con uno spessore di Breslow di 4.8 che è apparso dopo 2 anni di terapia con rituximab in un paziente di 45 anni con linfoma non-Hodgkin. Inoltre, attraverso la revisione della letteratura e del database EudraVigilance, sono stati identificati altri quindici casi di melanoma associati al rituximab in 13 soggetti: questi pazienti venivano trattati per varie indicazioni e avevano dei melanomi spesso aggressivi, che nel 31% dei casi sono stati diagnosticati inizialmente allo stadio metastatico.
In questo quadro, il nostro lavoro ha indagato la responsabilità del rituximab nell'insorgenza del melanoma in pazienti immunodepressi. Pertanto si consiglia un monitoraggio dermatologico dei pazienti trattati con rituximab soprattutto in presenza dei fattori di rischio per il melanoma e, in caso di familiarità con lo stesso, dovrebbe essere valutato attentamente il rapporto rischio/beneficio di iniziare la terapia con il rituximab.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Melanoma and Rituximab: An Incidental Association

Rivista:

Autori: Peuvrel L. · Chiffoleau A. · Quéreux G. · Brocard A. · Saint-Jean M. · Batz A. · Jolliet P. · Dréno B.

Affiliazioni:doi: ./

Abstract:
Rituximab is an anti-CD20 monoclonal antibody increasingly used in haematology and rheumatology, but also in internal medicine and dermatology. It has a good tolerance profile without known increased risk of cancer. We report a case of nodular melanoma with a 4.8 mm Breslow thickness that appeared after 2 years of rituximab in a 45-year-old patient with non-Hodgkin lymphoma. Fifteen additional rituximab-associated melanoma cases in 13 patients have been identified in the literature and in the EudraVigilance database. These patients were treated for various indications and had melanomas, often aggressive, initially diagnosed at a metastatic stage in 31% of cases. Our work raises the question of rituximab accountability in melanoma onset in these immunosuppressed patients. A dermatological monitoring seems necessary in patients treated with rituximab, especially in case of risk factors for melanoma. In case of individual melanoma history, the benefit/risk ratio of initiating rituximab therapy should be carefully assessed. © 2013 S. Karger AG, Basel