In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Risultato a lungo termine della terapia endovenosa con rituximab nei pazienti con linfoma cutaneo primario a cellule B

cutaneous-B-cell-lymphomasDa più di dieci anni, l'anticorpo monoclonale rituximab diretto contro l'antigene CD20 delle cellule B è stato approvato per il trattamento dei linfomi a cellule B e per la terapia di mantenimento nei linfomi follicolari. Tuttavia, il follow-up dei casi con terapia endovenosa a base di rituximab per i linfomi cutanei primari a cellule B (CBCL) è durato solo tre anni. Pertanto, abbiamo analizzato retrospettivamente una coorte di pazienti con CBCL che erano stati trattati con rituximab in modo da ottenere maggiori informazioni sui risultati a lungo termine.
Pazienti e metodi
Nello studio sono stati inseriti diciotto pazienti trattati con rituximab endovenoso per il linfoma cutaneo primario a cellule B (linfoma del centro follicolare (PCFCL), n=11; linfoma diffuso a grandi cellule B delle gambe (PCLBCL, tipo della gamba), n=5; linfoma della zona marginale a cellule B (PCMZL), n=2). È stato analizzato il tasso di risposta (RR), il tempo di recidiva (TTR), e il decorso della malattia dopo il trattamento.
Risultati
L'RR complessivo è stato dell'89% (16/18 pazienti). Nell'ambito del periodo di follow-up di 52 mesi, l'81% (13/16) dei pazienti ha avuto una ricaduta; il TTR mediano è stato di 25 mesi. La durata della remissione è stata significativamente più breve per i pazienti che all'inizio del trattamento presentavano lesioni cutanee generalizzate. Inoltre, i pazienti non responsivi hanno sofferto di PCLBCL delle gambe con manifestazioni extracutanee. Durante il follow-up, nei responder non sono stati osservati né gravi eventi avversi né la comparsa di diffusione extracutanea o di linfomi nodali.
Conclusioni
La terapia con rituximab è efficace e sicura per il trattamento di PCFCL, ma si osservano spesso delle recidive in particolare per quei pazienti con interessamento cutaneo generalizzato; le recidive hanno comunque risposto bene al trattamento e quindi la terapia di mantenimento non sembra essere indicata. Pertanto, i pazienti con PCLBCL delle gambe dovrebbero ricevere la chemioterapia in aggiunta al rituximab.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Long-term outcome of intravenous therapy with rituximab in patients with primary cutaneous B-cell lymphomas

Rivista: British Journal of Dermatology. doi: 10.1111/bjd.12484

Autori: A. Brandenburg, D. Humme, D. Terhorst, S. Gellrich, W. Sterry, M. Beyer

Affiliazioni:Skin cancer centre Charité, Department of Dermatology and Allergy, Charité-Universitätsmedizin Berlin, Berlin, Germany Dermatologikum Hamburg, Germany Centre d'Immunologie Marseille-Luminy, INSERM — CNRS — Université de la Mediterannée, Marseille, France Medical practice for Dermatology and Allergy Sylke Gellrich, Berlin, Germany

Abstract:
Background The monoclonal antibody rituximab directed against the B-cell antigen CD20 has been approved for the treatment of B-cell lymphomas and maintenance therapy in follicular lymphomas more than a decade ago. However, median follow-up in case series of intravenous rituximab therapy in primary cutaneous B-cell lymphomas (CBCL) lasts only up to three years. We retrospectively analyzed a cohort of CBCL patients treated with rituximab to gain more information on the long-term. Patients and methods Eighteen patients, treated intravenously with rituximab for a primary cutaneous B-cell lymphoma (follicle center lymphoma (PCFCL), n=11; diffuse large B-cell lymphoma, leg type (PCLBCL, leg type), n=5; marginal zone B-cell lymphoma (PCMZL), n=2) were included. Response rate (RR), time to relapse (TTR), and course of disease after treatment were analysed. Results The overall RR was 89% (16/18 patients). Within the median follow-up time of 52 months, 81% (13/16) of patients experienced a relapse; the median TTR was 25 months. Duration of remission lasted significantly shorter in patients presenting with generalized skin lesions at start of therapy. Both non-responding patients suffered from PCLBCL, leg type with extracutaneous manifestations. In responders neither severe adverse events nor occurrence of extracutaneous dissemination or nodal lymphomas were observed during follow-up. Conclusions Therapy with rituximab is effective and safe for the treatment of PCFCL, but relapses, in particular in patients with generalized skin involvement, are commonly observed. However, all relapses responded well to treatment and therefore maintenance therapy does not seem to be indicated. Patients with PCLBCL, leg type should receive chemotherapy in addition to rituximab.